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Ricerca

Sin dalla sua fondazione (nel 1998), la gestione WWF dell’Oasi dedica particolare attenzione a due fondamentali aspetti: da un lato ad un’intensa ed accurata attività di studio e ricerca scientifica in collaborazione con le Università, dall’altro ad una attività didattica e formativa rivolta a scolaresche in visita, gruppi organizzati e singoli visitatori.

La ricerca scientifica all’interno delle Oasi è sempre stata un punto su cui il WWF Italia ha insistito molto. Nell’Oasi WWF Stagni di Casale sono diverse le attività di ricerca scientifica condotte fino ad oggi e alcune tra queste sono tutt’ora in svolgimento.

In accordo con le Università, presso l’Oasi sono stati condotti fin’ora otto diversi studi di tesi da parte di studenti di corsi di laurea in Scienze Naturali. Per gli anni accademici 94-95 e 2002-2003, studenti dell’Università Cà Foscari di Venezia hanno condotto indagini che hanno avuto rispettivamente come oggetto, uno studio preliminare sulla comunità faunistica e floreale (in previsione dell’imminente istituzione dell’Oasi) e un’indagine sull’avifauna dell’Oasi in relazione all’attività migratoria.

Successivamente, a partire dall’anno accademico 2002-2003, è stata avviata una duratura e proficua collaborazione con l’Università di Padova che dura tutt’ora e che ha permesso all’Oasi di ospitare i tesisti del corso di laurea in Scienze Naturali, Scienze Ambientali o Scienze Biologiche.

Oggetto di questi studi sono stati:

  • Anno 1994-1995
    • Stato attuale dell’ambiente delle Ex-Cave di Casale e proposte per la loro futura gestione ad oasi naturalistica
  • Anno 2002-2003
    • Influenza delle condizioni climatiche sulla migrazione degli uccelli intrapaleartici
    • Monitoraggio ittico dell’Oasi degli Stagni di Casale
  • Anno 2004-2005
    • Indagine qualitativa dell’acqua superficiale e sotterranea dell’Oasi di Casale
  • Anno 2005-2006
    • Evoluzione e trasformazione dell’ambiente naturale dell’Oasi degli Stagni di Casale (VI) alla luce delle variazioni dell’avifauna
    • Indagini sul rischio di disseccamento degli stagni dell’Oasi di Casale e
      possibili correlazioni con flora e fauna
  • Anno 2007-2008
    • Valorizzazione didattica degli stagni artificiali per anfibi dell’Oasi degli Stagni di Casale “Alberto Carta” – Vicenza
  • Anno 2011-2012
    • Analisi qualitativa della microteriofauna tramite metodi non cruenti: l’Oasi degli Stagni di Casale (Vicenza)
  • Anno 2014-2015
    • Neocolonizzazione di anfibi di nuove bassure presso l’Oasi WWF Stagni di Casale
  • Anno 2015-2016
    • Le zone umide: profili giuridici. Diritto internazionale, nazionale e della Regione Veneto
    • Indagine sull’applicazione dell’indice FBI-bf per la stima della biodiversità negli ambienti lacustri di pianura: un approccio cartografico
    • Relazione sull’attività di tirocinio pratico-applicativo
    • Cambiamenti strutturali della vegetazione arborea e arbustiva nell’Oasi WWF degli Stagni di Casale
  • Anno 2016-2017
    • Presenza del moscardino, Muscardinus avellanarius (Rodentia, Gliridae), nell’Oasi WWF degli Stagni di Casale (VI)
    • Lavoro, cittadinanza sociale, interculturalità
    • Relazione sull’attività di tirocinio pratico-applicativo
  • Anno 2017-2018
    • Presenza autunnale di chirotteri in tre microambienti nell’Oasi WWF degli Stagni di Casale “A. Carta” (Vicenza)
    • Ricchezza di corpi fruttiferi fungini all’interno di un’oasi naturalistica in relazione alle variabili climatiche
    • Valutazioni, metodi e materiale per un monitoraggio dell’ittiofauna all’Oasi degli Stagni di Casale “Alberto Carta”
  • Anno 2019-2020
    • Analisi della popolazione di capriolo (Capreolus capreolus) nelle aree periurbane della città di Vicenza: densità e variazioni stagionali 
  • Anno 2020-2021
    • Comunicare la biodiversità. Come raccontare e trasmettere il valore di un’area naturalistica: il caso dell’Oasi degli Stagni di Casale “Alberto Carta” (Vicenza)
  • Anno 2021-2022
    • Analisi ecologica della batracofauna presso l’Oasi WWF degli Stagni di Casale A. Carta (Vicenza)

Copia di questi elaborati di laurea sono disponibili in formato cartaceo e/o elettronico presso la biblioteca dell’Oasi.

Dal 2007 è stata avviata una collaborazione con l’Università di Catania-Dip.di Biologia animale: lo studio prevede la raccolta di campioni di DNA estratti dalle penne timoniere di esemplari di Codibugnolo (Aegithalos caudatus) catturati e inanellati nell’Oasi allo scopo di effettuare una revisione sistematica del gruppo per meglio definire la posizione tassonomica delle sottospecie presenti in Italia ad inquadrarne le differenze in contesto europeo.

Inoltre dal 2002 l’Oasi ospita nel periodo estivo anche alcuni stagisti provenienti dall’ “I.T.A.S S. B. Boscardin” di Venezia che, seguiti dagli insegnati, svolgono attività didattiche e formative.

L’inanellamento: un’importante attività di ricerca scientifica che viene condotta attualmente nell’Oasi è quella riguardante il monitoraggio dell’avifauna. Infatti dal 2002, durante la maggior parte dell’anno, presso l’Oasi si effettua l’ inanellamento a scopo scientifico grazie al lavoro del custode e di altri esperti inanellatori. Durante l’anno i cittadini e le scolaresche in visita all’Oasi hanno spesso l’occasione di assistere alle attività degli ornitologi in tutte le diverse fasi del loro lavoro, dalla cattura al rilascio dell’animale. Ad oggi sono state censite circa 150 specie di cui una quarantina nidificanti.

Monitoraggio dello stato di conservazione della testuggine palustre europea: la testuggine palustre europea (Emys orbicularis) è diffusa con una piccola popolazione nell’Oasi ed è considerata uno dei rettili italiani più minacciati di estinzione ed è  inserita dalla direttiva comunitaria “Habitat” tra le “specie di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa”. Il monitoraggio è uno strumento fondamentale di conoscenza per individuare e promuovere qualsiasi misura di conservazione e di tutela delle specie faunistiche.

Catalogazione delle specie di funghi: l’Oasi WWF Stagni di Casale, sotto l’aspetto di studio e ricerca micologico è una zona di particolare pregio. Dal 2003 ad oggi sono molti i funghi identificati e non pochi quelli rari ed interessanti. Il numero di specie già individuate ammonta a circa 150 ma l’elenco è sicuramente destinato ad aumentare considerata la ricchezza del sistema floristico dell’Oasi. Una nuova varietà di specie ritrovata presso l’Oasi è stata descritta nel bollettino micologico “Bresadola” (r.m.d.anno 2005 n.4 pp.341-345).

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